1867 – 2021: la storia del Pastificio Zaro

Da oltre 150 anni il Pastificio Zaro osserva Treviso e i suoi rapidi cambiamenti. Dal 1867, anno di ufficiale inaugurazione, l’edificio caratterizzato da muri candidi ed infissi rosso vivo ha vissuto tante storie e ha molto da raccontare. Abbiamo ricostruito i suoi trascorsi dai primissimi anni di vita, provando a rivivere le annate di cui è stato protagonista.

“È il 1867 quando il Pastificio di Viale G.G. Felissent apre i battenti. A trasformare l’edificio nella casa della pasta di Treviso sono Martino e Adele Zaro, una visionaria giovane coppia di imprenditori. L’innovazione è il concept che guida i due ragazzi nella direzione dell’attività: il desiderio e la voglia crescente di utilizzare nuovi strumenti, sperimentare lavorazioni e tecniche e ideare nuovi prodotti danno il via alla storia del Pastificio.

Così i due coniugi si prodigano in un’intensa attività imprenditoriale, senza tralasciare l’ambizione di creare una famiglia: nel giro di pochi anni nascono Mario e Gino, che crescono tra casa Zaro e l’ambiente fervente e suggestivo del Pastificio. Probabilmente è proprio l’atmosfera che vi si respira, o forse la voglia di continuare a guidare quel luogo magico in cui mamma e papà hanno tanto investito e soprattutto creduto a spingere Mario e Gino, una volta adulti, a dar seguito al business familiare, apportandoci le proprie conoscenze, la ventata di freschezza della gioventù, le idee della loro generazione.

Siamo ormai a Novecento inoltrato: ci sono molti momenti difficili, c’è la Grande Guerra, una ripartenza e poi di nuovo un altro conflitto armato dal quale l’Italia esce sconfitta e in grave crisi economica. Non è semplice, per chi fa impresa. Eppure il Pastificio sopravvive. Dagli anni ’40 agli anni ’70 sono numerose le novità introdotte dai due fratelli Zaro: un’impastatrice sottovuoto che sostituisce il laborioso e problematico metodo tradizionale e delle provette per conservare i campioni di pasta come piccoli tesori. L’innovazione si dimostra, ancora una volta, faro ad illuminare il percorso del Pastificio, laboriosa casa della pasta di Treviso.

Ma fino a dove si può spingere la voglia di condurre e mettersi in gioco? Talvolta anche a risultati straordinariamente futuristici. Durante i meravigliosi anni ’60, quelli del boom economico italiano, i fratelli Zaro elaborano un nuovo packaging di latta del Pastificio. Il nuovo tipo di imballaggio è azzardato per l’epoca e non produce i risultati sperati, costringendo ad un rapido dietrofront: ma il tentativo di anticipare il futuro c’è, si vede e continua a guidare i decenni successivi della vita al Pastificio di viale Felissent.

Negli anni ’70 è Piero, il figlio di Mario, a prendere in mano le redini dell’ormai Premiato Pastificio A.M. Zaro, provando a darvi un cambio di direzione e apportando la sua visione lungimirante. La produzione riguarda nuovi prodotti di gastronomia con la Polenta Paesana ed una genuina insalata russa, oltre che nuovi packaging di pasta più grandi commercializzati alle grandi aziende.

Ed ora facciamo un salto nel tempo, un salto in avanti. Ci troviamo sempre qui, a Treviso, in viale Gian Giacomo Felissent. È una fredda sera di gennaio e dall’ultimo capitolo che abbiamo scritto sono passati quasi cinquant’anni. Eppure eccolo qui, il Pastificio: si staglia ancora imponente sulla via, attira lo sguardo dei passanti che si domandano cosa celi oggi al suo interno.

Il Pastificio si è trasformato: conserva il suo nome, la sua archeologia industriale, ma soprattutto continua a rappresentare un’icona di innovazione. Oggi però lo fa in un contesto completamente diverso.

Piergiorgio, titolare di Ideeuropee, agenzia di comunicazione integrata trevigiana, lo aveva sentito menzionare dal nonno che ci aveva lavorato per ben tre estati. Incuriosito da questo luogo, decise di visitarlo, scoprendolo perfetto per ospitare la sua realtà aziendale. Il nipote ci aveva colto, infatti, quel continuum innovativo che legava due mondi completamente diversi: la pasta e la comunicazione. Nel giro di pochi mesi il Pastificio è diventato la sede di Ideeuropee e ben presto si sono aggregate altre due realtà operanti nel medesimo settore, che lo hanno scelto come nuova casa.

Il 31 gennaio 2019 il Pastificio riprende ufficialmente vita, con una festa di inaugurazione a tema ludico e particolarmente casereccio.

La stessa visione che per oltre un secolo ha guidato tutta la famiglia Zaro nella cultura della pasta, oggi guiderà giovani impiegati e freelance nella cultura della comunicazione, plasmando idee e dando vita a progetti che guardano al domani. E la storia non è affatto finita: anzi, è appena iniziata…”